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Stili di attaccamento e dinamiche relazionali nella coppia adulta

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Stili di attaccamento e dinamiche relazionali nella coppia adulta

Negli ultimi decenni, la teoria dell’attaccamento ha offerto un quadro interpretativo sempre più solido per comprendere come gli individui formano e mantengono relazioni di coppia. 

A partire dal lavoro pionieristico di John Bowlby, l’attaccamento non è più considerato un fenomeno limitato all’infanzia, ma un sistema motivazionale che resta attivo per tutta la vita, influenzando il modo in cui ci relazioniamo con le figure significative, in particolare con i partner romantici.

Secondo John Bowlby, gli esseri umani sono biologicamente predisposti a cercare vicinanza e protezione nelle relazioni significative. L’interazione precoce con i caregiver plasma dei modelli operativi interni (MOI) che orientano la percezione di sé e dell’altro nelle relazioni affettive. Tali schemi non scompaiono con l’età adulta, ma si ridefiniscono nel contesto delle relazioni intime, specie di coppia.

Mary Main e Patricia Crittenden hanno poi elaborato ulteriormente il modello originario, distinguendo quattro principali stili di attaccamento: sicuro, ansioso-ambivalente, evitante e disorganizzato. Questi stili riflettono diverse strategie di regolazione emotiva apprese in risposta alle relazioni significative dell’infanzia.

La psicoterapeuta Sue Johnson, ideatrice della Terapia Focalizzata sulle Emozioni (EFT), ha integrato questi concetti nella clinica delle relazioni di coppia, sottolineando quanto le risposte emotive nei momenti di stress relazionale siano spesso espressione di antiche dinamiche di attaccamento. Quando i partner sentono venir meno la connessione emotiva o sentono distanza e/o trascuratezza da parte del proprio partner reagiscono in vari modi al fine di ristabilire la vicinanza con il partner. 

Johnson sostiene che la connessione emotiva sicura tra i partner è essenziale per il benessere e la longevità delle relazioni. La EFCT mira a creare questa connessione emotiva sicura, aiutando i partner a riconoscere e esprimere le loro emozioni in modo costruttivo.

Amore e attaccamento: un’integrazione tra sistemi

L’amore adulto, secondo Hazan e Shaver (1987), è il risultato dell’integrazione di tre sistemi comportamentali: attaccamento, accudimento e sessualità. La formazione del legame romantico, inizialmente motivata dall’attrazione e dalla reciprocità, evolve in un legame in cui i bisogni emotivi e di sicurezza diventano centrali.

Quando i partner riescono a rispondere ai bisogni reciproci di sicurezza, la relazione si rafforza. In caso contrario, si attivano meccanismi difensivi appresi nelle prime relazioni significative, che possono compromettere il benessere relazionale.

I teorici dell’attaccamento postulano una relativa stabilità dei modelli di attaccamento nel corso della vita e ipotizzano una certa continuità tra le esperienze infantili di relazione con i propri genitori e la successiva capacità di costruire legami affettivi. Tuttavia, sembra che durante la costruzione di un nuovo legame di attaccamento di natura amorosa tali modelli possano essere rivisti e possano essere suscettibili di modificazioni. Questo sostiene la rilevanza e la efficacia di lavorare sulla relazione di coppia, che offre proprio una seconda chance per crescere e per modificare le nostre strategie relazionali.

Un dato interessante rispetto alla scelta del partner in amore riguarda la tendenza alla “replica inconscia”: soggetti con uno stile di attaccamento insicuro tendono spesso a scegliere partner che rinforzano i propri modelli interni, anche se disfunzionali. È frequente osservare coppie formate da un partner evitante e uno ansioso, dove il primo teme l’intimità e il secondo la ricerca costantemente, dando luogo a dinamiche di inseguimento-fuga.

I soggetti sicuri, al contrario, mostrano una maggiore probabilità di formare relazioni stabili e soddisfacenti con partner a loro volta sicuri.

Comprendere il proprio stile di attaccamento – e quello del partner – rappresenta dunque un passaggio cruciale per migliorare la qualità della relazione. Significa riconoscere i propri bisogni affettivi, imparare a comunicarli in modo efficace e intervenire consapevolmente su automatismi emotivi che possono sabotare l’intimità. Significa poi comunicare all’altro come fare per calmarci in situazioni di stress e come starci accanto senza distorsioni o interpretazioni distorte.

Alcuni strumenti pratici, suggeriti anche dalla letteratura clinica, possono favorire la regolazione relazionale:

  • Rituali di connessione quotidiana, come brevi momenti di ascolto reciproco;

Cerca il tempo, un momento per fare una sorta di  un check-in;  cinque minuti alla fine di ogni giornata può aiutare i partner ansiosi a sentirsi rassicurati, i partner evitanti a sentirsi meno sopraffatti e i partner disorganizzati a sentirsi più radicati.

  • Comunicazione in prima persona, per esprimere emozioni senza colpevolizzare;

Usa affermazioni in prima persona: invece di “Non ascolti mai!” prova: “Mi sento inascoltato quando cerco di condividere con te  qualcosa di importante per me”.

  • Tecniche di autoregolazione, utili a evitare reazioni impulsive durante i conflitti;

Pratica l’autoregolamentazione: che si tratti di una passeggiata, di un diario o di una respirazione profonda, trova il modo di calmare il tuo sistema nervoso prima di reagire alla tensione. I coniugi John e July  Gottman suggeriscono di prendersi (accordandosi) una pausa di almeno 20 minuti per diminuire le inondazioni fisiologiche ed emotive che il conflitto può provocare. Ritorna poi sull’argomento con la mente e il cuore più calmo e sintonizzato.

  • Riconoscimento consapevole delle proprie dinamiche, ad esempio dicendo “penso che il mio lato evitante si stia attivando”, per facilitare un dialogo autentico.

Una piccola assunzione di responsabilità e di consapevolezza può fare molta differenza tra un chiarimento e un litigio. Dai un nome a cosa sta succedendo: dire semplicemente: “Penso che il mio lato ansioso/evitante si stia manifestando in questo momento”, (va bene anche mi sento insicura/o o sopraffatta/o) può alleviare il conflitto e invitare la curiosità invece del conflitto e/o ricerca della colpa.

Ecco un piccolo schemino sugli stili di attaccamento e su come si manifestano nelle relazioni di coppia:

Stile di Attaccamento

Caratteristiche Principali

Comportamenti nelle Relazioni

attaccamento sicuro

Queste persone hanno una buona autostima, buoni livelli di autonomia e fiducia negli altri.

Non temono l’abbandono né si sentono soffocati o minacciati dalla vicinanza anzi la ricercano e si sentono a loro agio in situazioni intime.

Nelle loro relazioni sono capaci di comunicazione aperta ed efficace, gestiscono i conflitti in modo costruttivo e supportano il partner. Le loro relazioni sono spesso stabili e soddisfacenti.

Attaccamento Ansioso-Preoccupato 

(o Ansioso-Ambivalente)

Questi individui sentono spesso un forte bisogno di vicinanza, desiderano molta intimità e approvazione da parte del partner, spesso preoccupandosi che il partner non li ami abbastanza. Possono mostrarsi bisognosi e insicuri e spaventati dall’idea di poter essere abbandonati e rimanere soli.

Nelle loro relazioni tendono a idealizzare il partner, ne sono gelosi o possessivi e possono reagire in modo eccessivo a percepite minacce alla relazione. Ricercano costante rassicurazione e possono essere soggetti a sbalzi emotivi tra rabbia e pianto.

Attaccamento Evitante-Distanziante

Chi ha questo stile tende a valorizzare molto l’indipendenza e l’autosufficienza. Possono sentirsi a disagio con l’intimità emotiva e la dipendenza reciproca. Tendono a sopprimere le emozioni e a evitare il riconoscimento l’espressione della propria e altrui vulnerabilità.

Nelle loro relazioni possono sembrare distaccati o freddi, evitando discussioni profonde o espressioni di affetto per arrivare anche a svalutare la relazione e l’impegno reciproco. A volte preferiscono la solitudine o relazioni meno impegnative per mantenere la loro indipendenza.

Attaccamento Disorganizzato

Questo stile è il risultato di traumi relazionali e di esperienze infantili incoerenti o spaventose. Gli individui possono presentare comportamenti contraddittori, alternando momenti di bisogno e ricerca di intimità a momenti di repulsione. Spesso hanno difficoltà con la regolazione emotiva e ad affidarsi.

In coppia tendono ad oscillare tra ricerca e rifiuto, di conseguenza le loro relazioni essere caotiche e instabili, caratterizzate da alti e bassi intensi. Possono manifestare paura dell’intimità ma anche un forte desiderio di essa, creando un ciclo di avvicinamento e allontanamento.

Conclusione

Lo stile di attaccamento non è un destino, ma un canovaccio o, meglio ancora, una lente attraverso cui interpretiamo le relazioni. Conoscere il proprio stile e osservarne gli effetti nella coppia rappresenta un’opportunità di crescita sia personale che relazionale. 

Le relazioni soddisfacenti non sono il risultato del caso, ma della capacità di costruire fiducia, comunicazione autentica e intimità consapevole.

Riferimenti bibilografici

  • Bowlby, J. (1989). Attaccamento e perdita. Vol. 1: L’attaccamento. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  • Bowlby, J. (1992). Attaccamento e perdita. Vol. 2: La separazione: ansia e rabbia. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  • Bowlby, J. (2010). Attaccamento e perdita. Vol. 3: La perdita: tristezza e depressione. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  • -Crittenden, P. M. (2014). Crescere genitori. Attaccamento, genitorialità e sicurezza del bambino. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  • Crittenden, P. M. (2015). Il modello dinamico-maturativo dell’attaccamento e dell’adattamento. Trento: Erickson.
  • Hazan, C., & Shaver, P. R. (1987). “Romantic love conceptualized as an attachment process.” Journal of Personality and Social Psychology, 52(3), 511-524
  • -Hazan & Main, M., Kaplan, N., & Cassidy, J. (1985). “Security in infancy, childhood, and adulthood: A move to the level of representation in the study of attachment.” Monographs of the Society for Research in Child Development, 50(1-2), 66-104
  • Goleman, D. (1996). Intelligenza emotiva. Milano: Rizzoli. [Nelle edizioni italiane si trovano cenni a Hazan & Shaver sul tema delle relazioni adulte e dell'attaccamento].
  • Johnson, S. M. (2011). L’amore senza paura. Guida all’EFT: la terapia di coppia focalizzata sulle emozioni. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  • Liotti, G. (2001). Attaccamento e coscienza. Milano: Raffaello Cortina Editore. [Discute il modello di attaccamento di Hazan & Shaver nelle relazioni adulte]. 

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